Non tutti i carboidrati sono uguali, la pasta per esempio è diversa dal riso e dalle patate. Lo zucchero poi è un carboidrato ancora diverso
Una delle cose che abbiamo detto è che i carboidrati della sera contribuiscono molto alla ricostruzione delle riserve di glicogeno muscolare (che è il glucosio in forma di deposito). E’ facile capire che è un passaggio fondamentale per l’attività del giorno dopo. Non basta solo una prima colazione importante a meno che l’allenamento non sia dopo due ore e mezzo o tre.
La costruzione delle riserve energetiche
Che significa? Che la mattina non c’è il tempo per aumentare i depositi di energia dei muscoli, l’attività comincerà al massimo un’oretta dopo, o poco più. Quella colazione serve soprattutto a rifornire di zucchero il sangue, il quale darà l’energia pronta per i primi 20-30 minuti. Ma se il lavoro dura di più, come normalmente succede, c’è bisogno delle riserve, e quelle si costruiscono prima.
Riempiamo il magazzino
Si costruiscono con giorni, settimane, anche mesi di dieta. Non c’è una soluzione rapida, è un lavoro programmato e di una certa durata che è incrementato dall’allenamento stesso. Quando un atleta entra in forma è anche perché le sue capacità di stoccaggio dell’energia sono vicine alle massime possibilità.
I carboidrati vanno tutti bene?
In teoria si ma per l’operazione di ricarica è meglio usare carboidrati a lento rilascio come sono tutti i tipi di pasta o il pane, per esempio, perché se c’è il tempo questi riescono a rifornire i muscoli in modo più costante. Quindi li useremo la sera, quando abbiamo la notte a disposizione per assimilarli. Tra l’altro otteniamo anche una blanda azione sedativa, perfetta per favorire il riposo notturno. Infatti i carboidrati, chi più e chi meno, contengono triptofano, un aminoacido essenziale (che cioè il corpo non sa produrre ma deve assumere) che favorisce l’induzione al sonno.